Tra aprile e maggio 2025 il team di Dream ha dedicato tre incontri ad un approfondimento dei “Metodi di Futuro”. In generale il tema del futuro non è argomento semplice da trattare nelle organizzazioni e lo è sempre meno all’aumentare dell’incertezza del contesto esterno: “Alcuni dicono che viviamo in un’era di ‘permacrisi’ dove ci muoviamo continuamente da un’emergenza all’altra. Solo 10 anni fa abbiamo fronteggiato la peggiore crisi finanziaria dagli anni ’30, poi la peggiore pandemia dal 1919 e ora la più grave crisi geopolitica in Europa dalla fine della guerra fredda” (Christine Lagarde, Corriere della Sera, 1° novembre 2022). Allo stesso tempo, è imprescindibile occuparsene perché parlare di futuro significa proprio occuparsi di come affrontare i cambiamenti e della strategia. La formazione, svolta con la dott.ssa Monica Locatelli, ci ha portato a proiettarci in una dimensione di futuro. Ma cosa possiamo considerare futuro? Dobbiamo guardare almeno ai prossimi 10-15 anni.

E’ necessario orientarsi su un orizzonte medio lungo, che può sembrare utopico proprio in questi contesti così volatili, per superare una delle principali difficoltà che si incontrano nel parlare di futuro: quella di vederlo simile al presente.

Per questo esistono dei veri e propri metodi di futuro, ovvero delle  metodologie che hanno l’obiettivo di ampliare il range dei futuri plausibili al fine di intercettare almeno alcuni dei cambiamenti che avverranno nel futuro e identificarne i possibili impatti a livello di rischio e opportunità.

Il processo parte da una fase di studio e raccolta di informazioni per individuare i cambiamenti in atto, compresi segnali deboli di futuri emergenti. Tale fase di raccolta può essere guidata e favorita da una serie di dati che oggi si hanno a disposizione, a partire dai megatrend che sono tendenze evolutive riconosciute, ovvero forze di cambiamento sociale, demografico, ambientale e tecnologico che stanno trasformando il nostro mondo con effetti nel breve e medio periodo. Informarsi quindi per studiare i megatrend e ridurre l’incertezza.

Si tratta poi di visualizzare i futuri plausibili che includono i cambiamenti in atto e i lori impatti secondo la logica STEEP ovvero valutando gli effetti a livello sociale, tecnologico, economico, ecologico e politico di tali cambiamenti con un approccio sistemico ovvero che studia le varie interazioni e ricadute, ampliando l’analisi del fenomeno nel tempo e nello spazio.

L’ultimo step è individuare le strategie in grado di guidare verso il futuro preferibile, cioè quello che vogliamo si realizzi tra i futuri plausibili. Ragionando su un orizzonte lungo, tali strategie sono poi da declinare su piani temporali intermedi, definendo azioni in grado di anticipare e gestire gli impatti dei cambiamenti individuati.

Si tratta a mio avviso di un approccio interessante perché in grado di stimolare un atteggiamento attivo nei confronti del cambiamento e di dare forza all’idea che le persone e le organizzazioni abbiano la possibilità di influenzare alcuni fenomeni se letti nel modo corretto e adeguato anticipo. L’auspicio è che le organizzazioni siano in grado di concorrere in modo attivo a realizzare il futuro auspicato per non correre il rischio di trovarsi ad operare all’interno di un contesto indesiderato.

Articoli recenti

Eventi