L’ultimo rapporto di Assoconsult, l’associazione che si occupa di rappresentare il settore della consulenza Manageriale, oltre che a riportare i dati in generale sull’andamento economico, in ripresa, fornisce il quadro circa la tipologia di interventi svolti dalla moltitudine di soggetti che operano in questo mercato.

In primo piano viene evidenziata l’esigenza di piccole, medie e grandi imprese italiane di un supporto strategico, dettato soprattutto dall’incertezza del periodo, affiancato però allo scopo di digitalizzarsi e, questo articolo intende approfondire questo ultimo aspetto.

All’interno del Report viene esposto un ventaglio relativamente amplio che mostra i diversi e più frequenti scenari sul tipo di tecnologia applicata all’interno di contesti aziendali (IoT, Industry 4.0, Cloud, Cybersecurity, Digital Marketing ecc…).

Affrontando il tema durante una piacevole conversazione presso un cliente sono state avanzate delle domande circa il tema in generale “fare innovazione digitale in concreto che vuol dire? Avvitare una lampadina?”, sia riguardo il ruolo di una figura come la nostra rispetto a una dimensione prettamente tecnologica.

Nonostante l’ironia del caso non si può nascondere che sia molto frequente il fatto che la digitalizzazione e le tecnologie digitali in sé facciano fatica a rendersi concrete, presentando invece una distanza che alcune volte traccia anche gli opposti: da una parte molte figure note, che operano anche nel settore della consulenza, convergono sul fatto di vivere un cambio epocale (era digitale) paragonando la situazione attuale al passaggio tra ‘preistoria e storia’ e all’introduzione di nuove figure che rispondano a delle necessità che presenta questa nuova epoca, indefinita in questo caso ma molto simile a circa 100 anni fa in cui la figura dominante del contadino fa posto alla figura del “Der Arbeiter”….

Dall’altra c’è il caso di persone, realtà ecc… che devono imporsi di svolgere qualche mossa in questa direzione al fine di evitare di rimanere in svantaggio, o di non riuscire più ad adeguarsi una volta “finito” questo cambiamento.

Il “muoversi” in alcuni casi si materializza nella creazione di un Sito Web, di pubblicizzarsi sui Social, di acquistare un Software, di tentare un negozio Online ecc… e in alcuni casi l’impatto che si genera non è allineato con le aspettative inziali. Allo stesso modo tutte queste azioni verso la digitalizzazione sono assai diverse rispetto a quelle riportate sopra, e anche queste ultime sono assai differenti rispetto alla direzione univoca che la comunicazione attuale in tv, sui Social, su Internet in generale propone.

Attualmente ci sono realtà che non hanno una linea Internet adeguata, che hanno acquistato delle macchine 4.0 per il bisogno della macchina e non del 4.0, che svolgono azioni di “digitalizzazione” che non sono classificate più in questo modo ecc… c’è appunto una distanza tra le necessità, e quindi le azioni, attuali di molti e le attività e le direzioni digitali di altri.

Nonostante ciò ci sono degli elementi alla base che il digitale porta con sé e che introducono delle nuove dinamiche circa l’operare: l’informazione e la velocità; infatti i nuovi “Arbeiter” devono saper effettuare analisi di dati, saperli correlare, interpretare, leggerli e avere una certa dimestichezza con vari dispositivi e sistemi operativi.

Per allinearsi e iniziare a incorporare nella propria realtà l’informazione (il dato) e la velocità, il Report sopra citato riporta anche una sezione ad hoc sul tema dell’innovazione, riportando le azioni che più hanno svolto questo compito efficacemente. In termini molto espliciti si ritiene sia fondamentale attivare più leve in sinergia (rinnovamento di asset, nuove tecnologie, dati, formazione…).

Per questa ragione è importante avviare percorsi di trasformazione digitale: la parola in sé presuppone un cammino in cui alla fine si giunga a una meta che non è strettamente tecnologica, ma che porti un certo beneficio all’azienda grazie a tutti gli elementi che vengono introdotti, tra cui la tecnologia.

Molte volte la figura che disegna il percorso è il consulente, che cerca di conoscere al meglio possibile l’azienda, optando per la/le tecnologia/e più adatte e formando in maniera mirata le figure coinvolte. Il consulente quindi innova: letteralmente “digitalizzare” significa “tradurre in forma digitale un dato analogico” ed è un termine di quest’epoca, ma innovare è un termine con un’età più avanzata (in-novus) e porta con sé il significato di “alterare l’ordine delle cose stabilite per fare cose nuove”.

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