La cultura di un’organizzazione non si riferisce solamente a ciò che le persone pensano, ma si manifesta in ciò che le persone fanno.
La comprensione dei legami fra processi di attribuzione di significato e comportamenti delle persone, può aiutare ad individuare linee di azione che possono avere effetti pratici estremamente rilevanti all’interno delle organizzazioni.
Se si perseguono obiettivi di cambiamento, in particolare, appare allora strategico prendere in considerazione la cultura organizzativa ed i significati che si sono consolidati nelle aspettative di coloro che vivono all’interno della realtà aziendale. Leggere le organizzazioni attraverso il sistema delle aspettative aiuta ad evidenziare anche le condizioni che rendono possibile un’evoluzione di tali ambienti dotati di senso, che attraverso le interazioni si costruiscono e si modificano (Weick e Sutcliffe, 2007).
Nella quotidianità delle interazioni organizzative, infatti, le aspettative guidano l’interpretazione delle esperienze e filtrano gli input che ciascuno raccoglie (tendenzialmente assimilandoli a ciò che ci si aspetta) attribuendo un significato alle pratiche organizzative in cui si è immersi. Questo significa che le persone influenzano attivamente l’ambiente a cui cercano di attribuire un senso: attraverso la pratica routinaria, le aspettative progressivamente si strutturano ed agiscono come codici di condotta che regolano i successivi comportamenti.
Accanto alle prescrizioni formali dettate dai ruoli organizzativi (che consentono a persone diverse di orientare il proprio impegno e contribuire efficacemente ai processi aziendali), quindi, i modelli d’azione agiti dalle persone sono condizionati in maniera significativa dalle routine consolidate nel tempo, che fungeranno da modello/copione costruito e confermato nelle interazioni quotidiane.
I processi di sensemaking sono orientati ad esplicitare e rendere maggiormente oggettive tali sistemi di aspettative e percezioni soggettive, che si formano o si rafforzano attraverso le esperienze della propria vita lavorativa. Facendolo assieme si negozia una lettura condivisa della realtà organizzativa, costruendo il senso della realtà a partire dalla messa in comune e dalla sintesi tra i diversi sguardi.
Attraverso processi che attivano la condivisione di esperienze, il confronto e la discussione, si delineano cornici di senso condivise entro le quali collocare ed interpretare le pratiche e le interazioni quotidiane. Ciò può contribuire a promuovere modi di pensare meno vincolati a copioni consolidati e comportamenti coerenti con i fattori chiave che connotano la cultura di quell’organizzazione ed esprimono il senso del suo agire quotidiano.