In queste settimane si sta per concludere un importante percorso formativo che i collaboratori di Dream hanno intrapreso sul tema della sostenibilità con il prof. Venturelli, Professore associato di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università del Salento nonché Presidente del Consiglio Direttivo del GBS (Gruppo Bilanci e Sostenibilità). Il percorso fatto ci ha fornito innanzitutto  elementi di approfondimento e di consapevolezza necessari per affrontare il tema della sostenibilità in una crescente complessità a livello legislativo, di coesistenza di numerosi standard di reporting e di richieste da parte del mercato.

Un primo spunto di riflessione è quello che guarda ai rischi attuali in grado di influenzare l’attività d’impresa. Il World Economic Forum in The Global Risk report 2024, la fonte più autorevole nella mappatura dei rischi globali ed emergenti, evidenzia l’impatto sul PIL globale nel lungo periodo di alcuni rischi tra cui quelli ambientali (eventi climatici  estremi, scarsità di risorse..), sociali (aumento delle disuguaglianze..), economici (inflazione, instabilità..). Nell’attuale mercato globalizzato questi rischi sono fortemente interconnessi in una fitta rete di collegamenti ed effetti a cascata con possibili ripercussioni sulle imprese di tutti i Paesi e diverse implicazioni a seconda dei settori.

Prendere in considerazione la sostenibilità in ottica ESG (Environmental – Social – Governance) significa quindi innanzitutto prendere coscienza del fatto che si tratta di temi che possono influenzare i risultati aziendali nel medio lungo periodo da un doppio punto di vista (in gergo tecnico, secondo il principio della doppia materialità). Dal primo punto di vista, le imprese devono interrogarsi sul proprio impatto rispetto alla dimensione ambientale, sociale e di governance e rendicontare in merito alle azioni e all’impegno intrapreso per ridurne gli effetti, a fronte di penalizzazioni in termini reputazionali, di accesso al credito e di rapporti di mercato. Dal secondo punto di vista, le  imprese devono essere consapevoli dell’impatto che questi temi possono avere sui propri risultati in termini economico finanziari, per cercare di prevenire o mitigarne gli effetti.

Questa consapevolezza dovrebbe essere alla base di un percorso verso lo sviluppo sostenibile. A partire dai temi individuati nell’Agenda 2030 dell’ONU fino ai temi considerati imprescindibili nella recente normativa europea e dagli standard di rendicontazione, il percorso dovrebbe prendere avvio dalla cosiddetta analisi di materialità che, basandosi sul contesto in cui opera l’azienda e sull’analisi della sua catena del valore, deve identificare i principali impatti del business in termini ambientali, sociali e di governance. Su questi temi va poi definito l’impegno dell’azienda tradotto in obiettivi specifici e stabilita la forma di rendicontazione. È evidente che una rendicontazione di valore dovrà fornire informazioni circa l’impegno dell’azienda sui temi che generano impatti sui propri stakeholder.

Le informazioni di sostenibilità, sempre più al pari di quelle economico finanziarie, possono svolgere un ruolo importante nella mitigazione delle asimmetrie informative nei confronti di coloro che apportano risorse di vario titolo e favorire la costruzione e il mantenimento della reputazione aziendale, oggi sempre più a rischio sui fattori ESG.

Gli impatti non determinano solo rischi ma anche opportunità derivanti dal fatto che integrare la sostenibilità nel modello di business può creare valore condiviso nel tempo (prosperità versus profitto), far cogliere nuove opportunità di business e di riposizionamento sul mercato.

Risulta infatti ampiamente verificata l’ipotesi che ci sia una relazione positiva tra sostenibilità e performance finanziaria. È evidente, perché questo possa realizzarsi, che le tematiche ESG debbano essere al centro delle strategie aziendali.

Il prof. Venturelli ci ha così aperto ad una visione che vede necessariamente la sostenibilità integrata nella strategia di business e nei processi aziendali. Il consulente può giocare un ruolo importante per far cogliere la portata che queste tematiche avranno sempre di più sulle performance aziendali, riducendo il divario che oggi si osserva tra politiche e pratiche ESG rispetto a ciò che si comunica. Se si vogliono gestire i rischi e cogliere le opportunità, i temi della sostenibilità devono essere conosciuti e affrontati da chi governa le aziende, a partire da un’analisi approfondita e specifica delle caratteristiche del proprio business.

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